Si ha sempre la presunzione che i giovani debbano essere immuni dai problemi e dai fastidi che affliggono gli adulti ma in realtà non è così. Certamente molti disturbi si presentano con maggiore frequenza in persone ormai fuori dall’adolescenza da un pezzo ma trascurare problemi riferiti dai giovani soltanto perché si crede siano alla base di marinare la scuola, evitando compiti in classe e interrogazioni è una cosa troppo superficiale e tendente, inconsapevolmente a trascurare un problema reale che richiederebbe approfondimento e cura adeguata.
Il mal di testa è un problema vero tra i giovani, colpisce un giovane su due nella fascia di età tra i 12 e i 15 anni. Un’indagine svolta su un campione rappresentativo di 2 mila giovani in tale campo d’età, ha evidenziato una coerenza tra il mal di testa di persone con età superiore e quello denunciato dai ragazzi per molte motivazioni soggettivamente riferite a questo problema. Si è visto, così, che il mal di testa ha una prevalenza nel sesso femminile, nel 47% delle intervistate riferito al ciclo mestruale, rientrando pienamente nella sindrome premestruale ben conosciuta e descritta dalla letteratura medica.
Nel complessivo, la maggior parte dei giovani trova una correlazione tra lo studio e le attività didattiche con la cefalea, seguita da stress e emozioni. Curiosamente non sono sorte correlazioni tra l’uso dello smartphone o il tablet e l’insorgenza di cefalea, eppure i giovani trascorrono moltissimo tempo attaccati a questi apparecchi, per navigare o per comunicare tra loro attraverso i Social. In circa un terzo dei ragazzi (e ragazze) che denunciano cefalee ricorrenti è stato riscontrato un problema di vista e questo nella letteratura è ben descritto come possibile causa di cefalee, specialmente laddove la vista è parecchio sollecitata.
La maggior parte dei giovani interessati dalla cefalea non si rivolge al medico o al pediatra ma si affida a farmaci consigliati dai genitori. Per quanto concerne l’intensità del dolore molti giovani riferiscono di dover interrompere l’attività di studio e addirittura alcuni necessitano di coricarsi a letto. Occorre certamente distinguere i mal di testa “politici” e quelli di “Maria Antonietta” da quelli veri ma non trascurare mai un mal di testa denunciato da un giovane soltanto perché è tale.