E’ ormai risaputo che ci si trovi in una situazione particolarmente favorevole per l’accensione di un mutuo, determinata dall’azzeramento degli interessi da parte della BCE. Questo non significa che sono azzerati gli interessi sui mutui, magari! I mutui possono essere richiesti con l’applicazione di un tasso di interesse variabile, cioè che sale o scende a seconda dell’andamento degli interessi a livello nazionale e internazionale, oppure a tasso fisso, cioè con l’applicazione del tasso di interesse determinato alla stipula del contratto di mutuo invariabile, sganciato dall’andamento dei tassi di interesse nel tempo.
Ormai il 75% dei mutui sottoscritti è di quest’ultima tipologia, il motivo è evidente: i tassi non andranno mai più giù di zero, potranno soltanto salire nel tempo, quindi fissarli al minimo attuale garantisce nel tempo una convenienza certa. I tassi di interesse dei mutui a tasso fisso, sono composti da due elementi: il tasso richiesto dalla banca e una percentuale determinata da un indice Europeo chiamato Euribor. Quest’ultimo indice, al momento, è addirittura negativo, per determinazione della Banca Comune Europea, mentre i tassi richiesti dalla banca sono variabili da istituto e istituto.
Questo spiega perché a fronte di un azzeramento degli interessi comunque vi sia un tasso di interesse applicato sul mutuo. Teoricamente, dal momento che l’interesse è composto da tasso della banca più tasso Euribor, nel momento che quest’ultimo è negativo, la somma algebrica dovrebbe portare il tasso complessivo più in basso della richiesta bancaria. Così non è, in realtà, perché nei contratti di mutuo le banche hanno inserito una clausola “Floor”, che determina che a prescindere dal tasso Euribor, il tasso bancario non può scendere sotto al livello determinato dalla banca stessa.
Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso, verifichi: se non esiste la clausola Floor e la banca sta applicando comunque il proprio tasso minimo, si ha diritto ad un risarcimento per gli interessi pagati in più, diversamente no. Al momento, si sta assistendo ad un rialzo dei tassi di interesse per i mutui a tasso fisso, saliti nel terzo trimestre ad una media di 2,2% contro il 2,09 del primo trimestre, comunque molto lontano dal tasso del 5,72% del 2007, precedentemente alla crisi (dati ABI).