Una norma di legge che risale a molti mesi fa determina la fine dell’obbligo di esporre sul parabrezza dell’auto il tagliando dell’assicurazione. Questa decisione deriva dalla digitalizzazione dei dati, per la quale le forze dell’ordine avrebbero dovuto essere in grado di avere, attraverso archivi informatici centralizzati, in caso di controllo di un’auto, di avere immediatamente disponibile il dato relativo alla copertura assicurativa. Come sempre accade nel nostro povero Paese, i tempi non vengono rispettati. Per questo la Polizia Stradale e le altre forze interessate non sono ancora state messe in grado di avere questa possibilità.
Il risultato di tutto questo è che gli automobilisti, pur essendo esonerati dall’obbligo di esposizione del tagliando dell’assicurazione, devono in ogni caso essere in grado di dimostrare agli agenti di essere in regola con la copertura RC. Ne discende che anche se non si espone il tagliando, occorre avere a bordo dell’auto il certificato assicurativo. L’esibizione eventuale di una fotocopia di questo non era ritenuta valida ed esponeva a sanzione l’automobilista con obbligo di produrre il certificato originale entro 48 ore, naturalmente con dimostrazione che l’auto era coperta da assicurazione nel momento del controllo, diversamente si andava incontro a sanzioni decisamente più pesanti, poiché il veicolo, al momento del controllo di polizia, era sprovvisto della copertura, evidentemente.
Una nuova norma ha cambiato un po’ le cose in meglio per gli utenti della strada: dall’1/09, infatti, è possibile presentare ad un eventuale controllo anche una copia del certificato di assicurazione e addirittura una fotografia sullo Smartphone o il file che dimostri l’avvenuto pagamento del premio assicurativo con la conseguente copertura RC, senza incorrere in alcuna sanzione. La norma precedente era un’evidente stortura, basti pensare al caso assolutamente verosimile e frequente in cui l’assicurazione si trovi in una località distante dal luogo dove abitiamo anche solo temporaneamente.
Evidentemente non può essere proponibile che l’automobilista faccia centinaia di chilometri per andare a ritirare il certificato dopo l’avvenuto pagamento, tantomeno che debba tenere ferma l’auto in luogo privato fino all’arrivo per posta del certificato. Doveva bastare una copia inviataci dall’assicurazione per fax, per e-mail o quant’altro, in attesa di avere l’originale, tanto la copertura era effettiva. Invece no, si rischiava una multa. Finalmente un po’ di buon senso ha fatto capolino nella testa di chi decide queste cose, in attesa che la legge che prevede la disponibilità online dei dati assicurativi, disponibile alle forze dell’ordine, venga finalmente, pienamente attuata.